Edizione 2022
Fare Acqua
26, 27 e 28 agosto 2022
Fare acqua può sembrare un’azione impossibile, un gesto utopico da compiere, ma nasconde la necessità di pensare con l’acqua e imparare da essa. Dai monti ai colli, dal mare agli animali, dal cielo al centro del nostro pianeta, è impossibile immaginare un essere vivente disconnesso dal ciclo dell’acqua.
A partire dalla scarsità idrica vissuta durante i giorni estivi nelle campagne marchigiane, gli abitanti di zone storicamente ricche d’acqua vivono siccità impensabili, mentre un clima costantemente torrido ha fatto avvertire con crescente urgenza i cambiamenti climatici in atto. Nonostante questo, i ritmi di adattamento umani risultano timidi e intempestivi. Molti dei piani di sviluppo del genere umano fanno acqua da tutte le parti. Riconosciamo tuttavia che le teorie dell’Antropocene - una proposta epoca geologica, nella quale l'essere umano con le sue attività ha apportato modifiche territoriali e climatiche - e le conseguenti speculazioni di un capitalismo del collasso e della fine non sono altro che passive prese di coscienza tardive e improduttive. Risulta invece necessario decentrare lo sguardo gerarchico dell’uomo sulla natura e sospendere il riduzionismo antropocentrico sviluppato nei confronti dell’insieme sistemico dei viventi, per generare successive forme di convivenza e co-abitazione tra tutti gli esseri viventi.
Ripensare il pianeta significa ri-coreografare e rimaterializzare l’acqua. Questo elemento naturale è stato per troppo tempo pensato come una dimensione astratta e un concetto senza luogo, finendo per essere de-territorializzato ed espulso dalla sua dimensione materiale. La costruzione delle nostre visioni impatta la nostra relazione con l’acqua, per questo motivo dobbiamo pensare il nostro corpo come acquoso e l’acqua come una dimensione incarnata. In che maniera l’acqua può prendere corpo? I nostri immaginari e i nostri corpi devono divenire acquosi, percependo contemporaneamente la capacità dell’acqua di chiamarci fuori dai nostri schemi antropocentrici.
Siamo convinti che solo da un approccio in armonia con l’ecosistema circostante e con la vita che sgorga in ogni comunità locale, sia possibile ripensare le nostre azioni come parte di un pensiero acquoso in grado di re-immaginare l’acqua. L’acqua è infatti tutto ciò che facciamo. Fare acqua è allora un atto d'amore messo in pratica.
Partecipanti