Edizione 2023
La quinta rotazione della terra
21, 22 e 23 luglio 2023
La quinta rotazione della terra prende ispirazione dalla rotazione delle colture, tecnica agricola antica che consiste nell’avvicendamento di diverse coltivazioni del terreno a fasi di riposo.
Il titolo di questa edizione fa riferimento nello specifico al Sistema Norfolk, ciclo di rotazione quadriennale sviluppato in Inghilterra nel XVII secolo che sfrutta il potere rigenerativo del trifoglio, pianta erbacea capace di migliorare la fertilità del terreno attraverso la fissazione di grandi quantità di azoto atmosferico. Il ciclo implementa anche la coesistenza tra agricoltura e allevamento, impiegando gli scarti delle produzioni in un’ottica di sinergia e miglioramento complessivo dell’ecosistema.
Sviluppando questa suggestione, il festival ha iniziato a immaginare e dare vita a una ideale e mai sperimentata quinta rotazione che vuole pensare la terra e il suolo non solo come fonti di nutrimento, bensì quali agenti vivi in dialogo con altri esseri, capaci di divenire luoghi di collaborazione planetaria.
L’accesso al suolo, bene comune primigenio, è messo in discussione dai cambiamenti climatici che sempre più rapidamente modificano le condizioni di fertilità intorno a cui intere culture si sono sviluppate. L’estrattivismo inesauribile delle monocolture e la conseguente ricerca speculativa di terra fertile producono un’idea che appiattisce il pianeta a un singolo bioma, o zona climatica, negandone la diversità che lo tiene in vita.
La quinta rotazione della terra vuole essere un processo collettivo dedito al fare, disfare, cucire e ricucire pensieri, immagini e corpi che considerino la terra e il pianeta esseri a sé, dotati di regimi propri di attività e sensibilità insieme ai quali vogliamo iniziare a girare, danzare e roteare per perdere tutte le coordinate.
Partecipanti