Luca Staccioli intende la sua pratica artistica come una ricerca sperimentale, orientata alla processualità, che include differenti media tra cui il video, il suono, la fotografia, la scultura, il disegno, il collage. Pensate come narrazioni, le sue opere performano un'azione investigativa che mette in discussione la distanza tra individui e valori prestabiliti, souvenirs, immaginari diventati tendenze omologanti. La ricerca di Staccioli stratifica e combina micro-storie, memorie sradicate, oggetti quotidiani e immagini nomadiche che prolificano nella dimensione globale-locale e negli apparati tecnologici, al fine di ri-narrare i modelli della rappresentazione e scoprire spazi autonomi di soggettività. Artista visivo e ricercatore, ha studiato musica, filosofia, pittura all’Accademia Ligustica di Genova, arti visive e studi curatoriali presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Ha vinto il Premio Fabbri sezione Arte emergente nel 2018 e nel 2017 il secondo premio Talent Video Awards, Careof, FIDMarseille, Mibact. Tra le sue mostre personali recenti: 2018 – Donner à voir, Fondazione Pini, Milano; 2018 – The other other, familiar other, a cura di Bite the Saurus, Riot Studio, Palazzo Marigliano, Napoli; 2017 – Studio Visit duo show a cura di Pietro Gaglianò, Museo Masaccio-Giovanni Mannozzi, San Giovanni Valdarno. Tra le collettive si sottolineano: 2019 – Voi rubate del tempo alla fretta, a noi il mare ci impone lentezza, CASTRO project, a cura di Alberta Romano e Vincenzo Di Marino, Villa Di Lorenzo, HYPERMAREMMA, Ansedonia, Grosseto; 2017 – The Great Learning, a cura di Marco Scotini, Palazzo della Triennale, Milano; 2016 – NESXT, Kalki Club, Current project, Q35, Torino; 2016 – The Great Bubble of Important Nothings, Hole of Fame, Projektraum, Dresda, Germania. Ha preso parte a varie residenze e workshop tra cui: 2016 – Salzamt International Residency Program, Atelierhaus, Linz, Austria; 2014 – workshop Memory in Pocket, con Luca Vitone, Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova.